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domenica 21 aprile 2019

Vorrei

Vorrei essere invitata ad una festa di fenicotteri per non essere l’unica vestita di rosa.
Vorrei essere la traccia numero tre della playlist di D’Alema perché è da 20 anni che devo dirgli una cosa.

Vorrei una ventola sul tetto, squarciare la federa del mio cuscino e far tornare le piume libere di volare.

domenica 14 aprile 2019

Ancora

Ancora non l’hai capito? Ancora speri. Ancora aspetti.  Àncora. Ancora. Ancora senza un perché.  Ancora non gliel’ho detto.  Ancora non sono pronta. Ancora qui. Ancora senza luce. Ancora nostalgia. Ancora vita nuova. Ancora film muti. Ancora passeggiate. Ancora spazio. Ancora qualche passo indietro. Ancora, ne voglio ancora. Ancora non l’hai letto? Ancora sonno. Ancora letti sfatti. Ancora mare sopra i piedi. Ancora sabbia nei pensieri. Ancora idee confuse. Ancora lotta. Ancora non si arrende. Ancora, scrivimi ancora. Ancora non è calato. Ancora la luna non si vede. Ancora un’eccezione. Ancora senza. Ancora troppo poco.

 Ancora fanno finta di niente. Ancora non accorrono. Adesso sparo.

Ancora voglia. Ancora fame. Ancora pianoforte. Ancora statue lungo il percorso. Ancora una fontana. Ancora un mare forte. Ancora uno straniero. Ancora conchiglie. Ancora fiume che sfocia in mare. Ancora voci da ricordare. Ancora sorprese. Ancora sospesi. Ancora appesi. Ancora stesi. Ancora senza futuro semplice.

Ancora sfoglio, ancora piango, adesso giro.

Ancora una camicia da stirare. Ancora i piedi dentro al mare. Ancora una lingua da imparare. Ancora non ho fatto il pane. Ancora gocce. Ancora rocce. Ancora nervi tesi. Ancora slam. Ancora non torno a casa.  Ancora palla al centro. Ancora la solita barca da scrivere, ancora il solito treno da perdere.

Ancora non ti capisco.
Ancora non ti rapisco.

Fallo tu se puoi.

sabato 6 aprile 2019

Muro Torto - Infinito

Stavamo in motorino, tra il Muro Torto e Piazza del Popolo, ma non fidatevi delle mie indicazioni stradali, sono più che approssimative, continuo ad usare il fegato al posto della bussola, per il resto c’è google maps. Dunque, dicevo che stavamo in motorino, all’ombra del muro torto, anzi, lui stava in motorino, io aggrappata dietro come in una giostra, tutta contenta del gettone appena vinto. In due non facevamo 10 decimi nemmeno con le diottrie aggiuntive. Però si parlava di infinito. Il traffico si portava via qualche parola ma ci si capiva lo steso, NOI, che spesso non ci capivamo nemmeno da sdraiati. “Ma se l’Universo è infinito, come si espande? Verso dove va? C’è qualcosa di più infinito oltre l’infinito?”.  Le domande erano belle, ma le nostre risposte, più erano articolate, più mostravano caos. Ci aggrappavamo ai pochi elementi certi. Il tempo, lo spazio. Ma dell’universo oltre l’infinito nessuna traccia. Oggi che le nostre voci non si distinguono e non si cercano da un po’ di tempo, oggi che non saprei dove collocarti nello spazio e ignara, di quale giostra ci sia sotto i miei sobbalzi, ho percepito l’espandersi dell’Universo. Ho sommato alla distanza del Muro Torto, il tempo dell’assenza, e come avviene nello Spazio, la materia si è trasformata, e insieme abbiamo espanso l’universo senza accorgercene.