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mercoledì 6 settembre 2017

Per non perdere la priorità acquisita - laura isaia


Ti fregano così. Ti tengono lì. Con dolcezza. Sottofondo musicale. Per minuti, ore, giorni, forse. So di qualcuno che c’è morto in attesa. Ti rispondono con una voce rassicurante. 
Ti fanno sentire importante, perché tu, se resti lì, non sei uno o una qualunque, tu hai già acquisito una priorità. 
Sarebbe un peccato perderla. 
E tu condivi questa gioia con chissà quanti utenti, nell’illusione di essere la sola o quanto meno, la prima. Attendere. Attendere.
Prendiamoci del tempo per pensare, amore. 
Resti in attesa per non prendere la priorità acquisita. E tu ci credi. E aspetti. E pensi. A cosa pensi non si sa, perché nessun pensiero buono è mai nato nell’attesa imposta da qualcun altro. Ti si forma un buco energetico, i tram continuano a passare, la radio a suonare e i figli del vicino hanno fatto un goal nella porta di casa. Ma tu abbassi il volume del mondo fuori, chiudi la finestra, perché non vorresti mai che qualche strano rumore possa impedirti di cogliere al meglio il momento in cui la tua priorità acquista diventi cosa umana. E attendi ancora. E nell’attesa i pensieri si fanno brutti e la soluzione è sempre più lontana. Solo quando riattacchi, tutto torna a vibrare. Solo quando decidi che puoi perdere la priorità acquisita, vinci un bonus da spendere con chi ti pare.

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