Se c’è una cosa che so fare è
scartare. Scartare i regali e lasciare la carta in giro per casa per giorni
credendo forse al potere autodistruttivo delle cose che non servono più.
Scartare i sassolini che si infilano nei pacchetti di lenticchie, scartare le
ciliegie marce e separarle da quelle buone e succose, scartare le sigarette
anche se non fumo, scartare gli scatti fotografici inutili dopo lunghe
escursioni urbane e salvarne uno su 300 e avere pure da ridire sulla qualità
dell’unico scatto salvato.
C’è poco da aggiungere: scartare dà soddisfazione.
Ho scartato ipotesi, progetti, case, persino proposte di lavoro e ad ogni no,
sentivo di regalarmi qualcosa. Con gli uomini non è andata proprio allo stesso
modo e così certe volte ne ho morso uno credendolo ciliegia succosa e mi sono
ritrovata un verme in bocca, (ovviamente scrivo in prima persona ma non sto
parlando di me. Mi ci vedete voi a trattare un uomo come una ciliegia?). Ho
scartato camicie con dentro carni che la simmenthal a confronto fa la sua porca
figura, ho confuso draghi per topi, ho attraversato viali convinta di avere
accanto l’uomo scelto da madre natura per me, per riscoprire al terzo km che a
far bene, ne avrei fatto il mio migliore amico.
Ho scritto lettere d’amore e ho
ricevuto lettere d’amore. Ho scritto messaggi assimilabili al flusso di
coscienza di Joice e con qualcuno ho letto pagine intere che non dimenticherò
mai.
La Ludmilla che è in me non mi farà mai smettere di amare chi ha letto
insieme a me. ACHTUNG! LETTORI A LETTO. NON DISTURBARE. Ma se a bussare è
Platone conviene aprire. L’incarto si autodistrugge, l’incanto diviene libertà,
l’eros si trascina su un cavallo nero in eterno galoppo e in assoluta armonia
un bianco cavallo conduce la tua anima verso un altrove che è in ogni dove.
E
la tua vita diventa una lunga conversazione con un calice di vino in mano, una
pagina da scrivere e una da leggere e a fare l’amore sulla biga alata ci si
dimentica di qualsiasi linea gialla.
La linea gialla è dunque la vigilia dell'arrivo, uno stato di tensione, la fatica del giungere, l'ora dello sforzo massimo,che richiede sopratutto coraggio.
RispondiEliminaSe non che, quando, dopo un lungo e doloroso cammino, ci sembra che stiamo per raggiungere il limite, questo si sposta progressivamente in avanti. All'ora la linea gialla è simile all'utopia, che ha lo scopo di indurci ad avanzare, o è come la poesia che è abitante del limite e tensione verso qualcosa.
E' vero che leggere qualcosa a qualcuno è un piacere massimo!
E per dar un tajo alla vena poetica da autentico nichilista concluderò dicendo:-
W LA FIGA ALATA!