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giovedì 28 marzo 2019

Ma il coccodrillo come fa?

Succede a tutti noi di affrontare momenti difficili, non è vero? 
Ci si sente diffidenti, afoni, dubbiosi. 
Ci si aggira tra gli altri sperando di dover dire o dare il meno possibile. Era agosto. Vagavo per le città di mare. Al supermercato ci andavo  solo per dovere. Che il bagno schiuma con cui facevo la doccia profumasse di oriente o di mandorle dolci, non faceva più differenza. Spesso mi mettevo seduta per fissare un punto nel muro, non ho mai capito il perché di questo gesto, forse per diventare muro anch’io. O forse avevo qualcosa di importante da appende alle pareti. Poi però uscivo da casa e m’immergevo tra la folla, o nell’abbraccio di qualche vecchio amico, o tra gli sguardi caldi e maliziosi di chi non vedi da tempo. Il sale sulla pelle, il sole ovunque tranne che dentro la tua maglietta.  Succede di stare così, no? Ma succede pure che all’improvviso, ci imbattiamo in qualcuno o qualcosa che anima da dentro i calcinacci con cui ci siamo protetti. Pensa al ghiaccio colpito da una goccia di olio bollente. Pensa al rumorino che fa. Ti sembra di avvertire questo rumore e non sai più se proviene da dentro o da fuori. Sento che dentro mi si muove qualcosa che non mi aspettavo e non so cosa fare. A quel punto mi viene in mente un  coccodrillo.  E penso come un coccodrillo. Io sono un coccodrillo. Mi sento un coccodrillo. Chi mi sta davanti vede solo un coccodrillo. E mi chiedo anch’io, ma quando è felice, il coccodrillo, come fa?







Immagine: http://wiebkerauers.tumblr.com/post/104761275873

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